
GABI BEN AVRAHAM
Sono un fotografo israeliano (61), vivo a Tel Aviv e lavoro in una società di software. Dopo aver flirtato con un fascino iniziale per la fotografia e le fotocamere a pellicola negli anni ’80, ho continuato a perseguire una carriera come manager IT e ho messo da parte il mio amore per le immagini fisse. Fortunatamente, il mio interesse non è mai scomparso. Mentre la passione è rimasta sopita per decenni, è bastato il dono di una macchina fotografica da parte di mia moglie per risvegliare di nuovo la mia inclinazione verso la fotografia. La strada non è uno studio. A volte sto in piedi e aspetto che le cose convergano – un ciclista, un ballerino, un bambino – che si muovano. Street Photography/Documentary è il mio modo preferito di guardare il mondo.
La mia macchina fotografica è diventata parte integrante di me e non riesco a immaginarmi senza di essa. Ovunque vada lo porto con me pensando ‘forse oggi sarà il mio giorno fortunato e scatterò la foto della mia vita’. Attraverso l’obiettivo della fotocamera mi guardo costantemente intorno, alla ricerca di quel momento “decisivo” che non tornerà mai più, a meno che non lo catturi. Quando premo il pulsante, cerco di dare un senso, riportare ordine nello schema caotico delle cose nella composizione, raccontare la storia dietro le quinte e inquadrare un momento surreale. I componenti “parlano” tra loro in un dialogo speciale, per colore, forma o luce. Catturare il momento sfuggente e speciale dopo il quale le cose non saranno più le stesse e renderlo eterno: questo è il mio obiettivo.
Con un solo clic, cerco di riempire di significato l’insignificanza che mi circonda e di creare un’allucinazione privata e intima per condividerla con lo spettatore. Anche se il momento svanisce, è bruciato nella memoria dello spettatore.
Scatto in autonomia da alcuni anni e insegno in workshop di Street Photography. Ho partecipato a molte mostre, personali, gruppi e festival di street photography, sono stata giudice in diversi concorsi di street photography e ho vinto il primo posto al concorso per single di street photography di Lensculture per il 2020.